Prigioniera io son qui, in questa prigion,
dove solo c’è desolazion, io piango perché qui gioia non c’è
ma tanto dolore ho in me, qui è vuoto e squallor
tristezza nel cuor, e manca il sorriso e l’amor,
l’amor della mamma, che sol la sua fiamma scaldarci potrà
Oh Villa Triste tu, vedi soffrir tanta gioventù che
il cuore infelice è perché ha perduto la libertà
e nelle notti blu sospiri e pianti allor
senti tu, mentre la luna sulla città
dall’alto splenderà.
Vorrei non pensar e dimenticar ma tutto mi fa ricordar,
i ricordi di un dì ritornan così, la gioia passata finì,
non più sogni d’or, ne febbre d’amor
più nulla, spezzato è il mio cuor,
non posso gioir, ma devo soffrir,
nel nulla mi sento morir.
Oh Villa Triste tu, vedi soffrir tanta gioventù che
il cuore infelice è perché ha perduto la libertà
e nelle notti blu sospiri e pianti allor
senti tu, mentre la luna sulla città
dall’alto splenderà.
(Archivio Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia – Fondo Sorelle Morgante)
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